Relazione tirocinio Francesco Fidotta

In questo breve allegato vorrei esprimere le mie considerazioni riguardo ad una parte della mia esperienza universitaria, cioè il mio primo tirocinio esterno .

L’ho svolto in un centro privato di neuropsichiatria infantile (il nome del centro si chiama Lab.E. Fo.R.M), dove ho subito trovato un gruppo di operatrici davvero molte disponibili e gentili, che mi ha introdotto sin dal primo giorno le regole del centro. Devo dire che il mio primo giorno là è stato davvero un impresa: in particolare con i bambini quando ci siamo presentati mi sentivo un po’ in ansia perché mi guardavano con gli occhi sorpresi.
Pian piano nel corso dei mesi, ho potuto conoscerli meglio e ho potuto anche capire quali erano le loro difficoltà. Infatti, attraverso le attività di doposcuola specializzato, l’obiettivo degli operatori è quello di aiutare i bambini attraverso lo studio quotidiano, cercando di renderli efficienti e rendendoli autonomi nel loro lavoro. Alcuni li abbiamo supportati con i PC attraverso dei software specifici mentre altri con degli strumenti compensativi.

Vorrei citare in particolare, alcuni di loro: G. (con DSA con prevalenza Dislessia), S. (con DSA misto con Dislessia e Disortografia), D. (ADHD- Attention Deficit Hyperactivity Disorder), L. (DSA con Discalculia) e infine E. (ritardo intellettivo). Con lei ho lavorato di più per capire la sua diagnosi e inoltre ho deciso di fare il mio percorso di tesi. Ha 10 anni, e come ho accennato, ha un ritardo intelletivo di livello moderato-grave. Con questo termine ci riferiamo ad un disturbo dell’età evolutiva in cui si hanno difficoltà nei contesti di vita quotidiana e dei deficit intellettivi.
Inoltre i soggetti affetti hanno difficoltà di ragionamento, problem solving, pianificazione, apprendimento scolastico e dell’esperienza.

Tra i sintomi di questo deficit osservati su E. abbiamo:

  • Disattenzione (Labilità attentiva);
  • difficoltà a stare sul compito per lungo tempo;
  • richieste di evitamento del compito (es. abbracciare, dire ”ti voglio bene”);
  • sbalzi di umore;
  • ridotta autonomia (impostare lavoro, compiti, fare lo zaino, prendere il diario, impostare e e spiegare un gioco);

Durante questi mesi, il lavoro con E. si è concentrato su varie attività, in cui ho potuto contribuire attraverso metodi di osservazione e consultazione con gli operatori del centro (in particolare con le varie psicologhe e pedagogiste, tra cui la dott.ssa Cataldi, che durante questi mesi è stata insieme alle dott.sse Basile, Riscica e Steno, il mio principale punto di riferimento e la mia guida al doposcuola e nel suo settore, ovvero l’analisi del comportamento).

Insieme a lei, abbiamo svolto:

  • doposcuola specializzato per E. (attraverso l’ausilio delle mappe, di schemi e tabelle semplificate)
  • uso del PEI (piano didattico individualizzato) : si tratta di un programma specifico di lavoro (fornito dal MIUR) per le persone che hanno una disabilità. L’obiettivo è quello di fissare degli interventi educativi e didattici destinati all’alunno, prevedendo obiettivi ,metodi e criteri di valutazione. Contiene:
  • finalità e obiettivi didattici educativi;
  • attività di socializzazione e apprendimento in varie aree;
  • itinerari di lavoro e attività specifiche;
  • organizzazione delle risorse (orari e attività);
  • criteri e metodi di valutazione;
  • forme di integrazione tra scuola ed attività extra scolastiche;

Con E. abbiamo lavorato con questo programma nelle materie matematiche (es: divisioni fatte con il metodo dei pallini, non in maniera teorica) e in nelle materie letterarie (mappe illustrate da immagini mentre ripete),privilegiando una modalità pratica esperienziale e non teorica.

Terapia cognitivo-comportamentale: metodo ABA ( Applied behavior analysis).Fondata da Skinner, è considerata come una scienza che ha come oggetto lo studio delle interazioni psicologiche tra individuo e ambiente e come metodo scientifico quello delle scienze naturali.

Esso comprende tre branche principali:

  1. il comportamentismo;
  2. l’analisi sperimentale del comportamento;
  3. l’analisi comportamentale applicata;

Quest’ultima è finalizzata ad applicare i dati che derivano dall’analisi del comportamento per comprendere e migliorare le relazioni che intercorrono tra determinati comportamenti e le condizioni esterne. Una caratteristica di base è quella di evidence-based. Uno studioso di analisi del comportamento usa procedure che in ambito scientifico hanno dimostrato di essere efficaci, applicando ed effettuando un monitoraggio dei risultati raggiunti. L’ABA si rivolge a comportamenti significativi (abilità scolastiche, sociali, comunicative e adattive).Con E. abbiamo lavorato nell’ambito del gioco, insieme alla dott.ssa Cataldi e me (preparazione del gioco, regole del gioco ,rispetto delle tappe e dei turni, autonomia nel gioco). Abbiamo simulato una partita al gioco dell’Oca e all’Allegro chirurgo dove io invitavo la minore in questione a prendere il gioco e la dottoressa gli dava delle indicazioni su come impostare il gioco e come rispettare le regole. Ho notato che questa bambina è molto competitiva con gli altri, ma anche molto concentrata sulla vittoria e sulla sconfitta. La tutor mi ha anche spiegato che lavorare sulle regole attraverso il rinforzo è un buon metodo per imparare a creare anche una buona intesa con il gioco ed inseguito per creare nuove relazioni con altri coetanei.

Grazie a questo tirocinio ho avuto la possibilità di capire cosa significhi mettersi in gioco con sé stessi e gli altri, e che il lavoro con i bambini può diventare un opportunità di conoscenza delle proprie competenze ed abilità. Proprio per questo voglio ringraziare tutti gli operatori del centro, che mi hanno permesso di fare questa meravigliosa esperienza insieme a loro, e che hanno cercato di farmi conoscere i DSA sotto vari punti di vista (psicologico, pedagogico e neuro-psichiatrico)

Ti potrebbe interessare